(da F. Zambotti, Per un uso metodologicamente consapevole e
inclusivo della LIM, «Difficoltà di
apprendimento», vol. 16, n. 2,
pp. 211-220)
Prima parte
Che si tratti di utilizzare video, filmati o
materiali didattici costruiti ad hoc con i software della lavagna è importante
non dimenticare i principi della comunicazione multimediale e l’esistenza di
specifici limiti nel sistema cognitivo umano. Utilizzare in maniera impropria
la multimedialità, come pure privilegiare risorse caratterizzate da un’elevata
interattività, può portare a un coinvolgimento tanto temporaneo quanto
effimero. Per rendere produttivo il
lavoro cognitivo dello studente è necessario scegliere con cura le immagini,
le parole e i modi di presentare i concetti affinché il carico cognitivo sia
indirizzato alla comprensione di ciò che è al centro dell’obiettivo
conoscitivo, invece che distratto o artificiosamente aggravato. Una risorsa
anche semplice, se gestita correttamente, può fornire significativi risultati
laddove, invece, la sovrabbondanza di stimoli potrebbe addirittura pregiudicare
l’apprendimento.
Analogamente,nei ritmi e nelle modalità espositive è necessario che l’insegnante faccia attenzione affinché questa tecnologia possa apportare valore aggiunto; questo sta proprio nella capacità dell’insegnante di integrare con naturalezza tre componenti: la padronanza tecnologica, i contenuti e la competenza delle modalità utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Non esistono rapporti deterministici tra tecnologie e apprendimento: in taluni contesti le tecnologie risultano «inconsistenti», in altri persino fuorvianti o dispersive, in altri invece possono offrire delle opportunità per facilitare determinati apprendimenti. È il contesto educativo che deve sviluppare la capacità di afferrare le potenzialità «del mezzo» e trasporle in maniera da renderle utili al perseguimento degli obiettivi di apprendimento.
Analogamente,nei ritmi e nelle modalità espositive è necessario che l’insegnante faccia attenzione affinché questa tecnologia possa apportare valore aggiunto; questo sta proprio nella capacità dell’insegnante di integrare con naturalezza tre componenti: la padronanza tecnologica, i contenuti e la competenza delle modalità utili al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Non esistono rapporti deterministici tra tecnologie e apprendimento: in taluni contesti le tecnologie risultano «inconsistenti», in altri persino fuorvianti o dispersive, in altri invece possono offrire delle opportunità per facilitare determinati apprendimenti. È il contesto educativo che deve sviluppare la capacità di afferrare le potenzialità «del mezzo» e trasporle in maniera da renderle utili al perseguimento degli obiettivi di apprendimento.
La LIM è un’opportunità e una sfida
per i docenti.perché permette di gestire il lavoro in aula
in maniera più efficiente; consente di mettere Un’ opportunità a disposizione degli alunni : materiali didattici
multimediali e interattivi, che attivano le competenze proprie e degli allievi,
utilizzando innumerevoli fonti e risorse digitali.
È una sfida
perché costringe a far entrare nella scuola l’uso di linguaggi nuovi e nuove
risorse per rendere ancora più efficace l’azione di insegnamento, provando
nuove soluzioni, sbagliando, modificando setting già utilizzati, mettendosi in
gioco insieme agli studenti.
La LIM è una risorsa nelle mani degli studenti. Alla LIM ci si va
individualmente, in piccolo o in grande gruppo, per elaborare una consegna, per
azzardare ipotesi o per tirare le fila di fasi di lavoro svolte in maniera
cooperativa al banco, ai computer o nei laboratori di informatica. Alla lavagna
non si va più solo per l’interrogazione: ci si va per mettere in gioco le proprie abilità e le proprie
conoscenze, anche informatiche, per condividerle con i compagni e con i
docenti, per aiutare e per raggiungere gli obiettivi prefissati. Se gli
studenti diventano il pubblico, gli spettatori di quanto accade sulla LIM,
avremo sprecato ancora una volta la possibilità di innovare la didattica.
La
LIM è un ambiente di apprendimento. È uno
spazio dinamico che si apre verso il Web, ma che, allo stesso tempo, si amplia
verso la classe, i banchi e le pareti. Uno spazio in cui ci si muove, si
ragiona e si fa scuola, si insegna e si apprende insieme, ciascuno secondo le
proprie risorse e i propri limiti. Con la LIM in classe si incentivano processi
di apprendimento che vanno dal lavoro al banco al lavoro alla lavagna, fino al
lavoro a casa, facendo rimbalzare gli stimoli avanti e indietro, in modo che
acquistino man mano significato. La LIM non cancella tutte le altre tecnologie
e risorse, anche le più tradizionali, ma le integra in uno spazio comune di lavoro a disposizione della classe.
La LIM è al servizio di chi ha curiosità e
passione. La LIM è straordinariamente potente nel far nascere e soddisfare
curiosità tra gli studenti, a patto che li si lasci liberi di indagare e
sperimentare, mettendoli al centro del processo di apprendimento.
La LIM è una scelta d’uso che ogni
insegnante decide di fare, in un modo individualizzato. Nessuno costringe un
insegnante a usare la LIM, piuttosto che altre risorse o altri strumenti. Non esiste un unico modo positivo di
utilizzarla, ma, come tutte le risorse, è necessario trovare la propria modalità per renderne efficace l’uso in
classe.
Ciascuno di noi ha una propria storia, un proprio bagaglio di
esperienze professionali e di competenze, ma anche un proprio modo di stare in
classe, di interloquire con gli studenti e con i contenuti disciplinari. Non
bisogna pensare che la LIM sia estranea a tutto questo. È necessario trovare
le applicazioni e le funzioni che si ritengono più utili per i propri scopi,
iniziare a usarle e lasciare stare le altre. Non bisogna pensare di
rivoluzionare completamente il proprio modo di stare in classe, solo grazie
alla LIM, dall’oggi al domani. Probabilmente non ne saremmo capaci, non lo
vorremmo nemmeno e gli studenti ne sarebbero disorientati. È necessario
iniziare pian piano provando le cose che sembrano più semplici e adatte e non
esagerare con i tempi; non è necessario usare sempre la LIM in ogni lezione.
Cerchiamo di usarla quando serve e iniziamo ad aggiungere cose nuove solo
quando ci sentiamo sicuri delle prime.
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